🏢 RISTRUTTURAZIONE DEBITI: LA VIA DELL’ACCORDO AD EFFICACIA ESTESA
La composizione negoziata della crisi d’impresa rappresenta oggi uno strumento fondamentale che assolve a due funzioni complementari nel sistema di regolazione delle crisi aziendali.
🎯 LA DOPPIA FUNZIONE DELLA COMPOSIZIONE NEGOZIATA
La funzione istituzionale vede la composizione negoziata come un percorso che consente al debitore, ai creditori e alle altre parti interessate di sottoscrivere accordi privatistici capaci di liberare nuove risorse e rimuovere le condizioni di squilibrio, crisi o insolvenza attraverso una “super trattativa” facilitata dall’esperto.
La funzione strumentale, emersa dalla prassi, facilita il dialogo tra i soggetti necessari per il superamento delle difficoltà finanziarie, superando gli aspetti emotivi e le asimmetrie informative che rendono complesso il confronto tra debitore e creditori in situazioni di crisi.
⚖️ L’ESTENSIONE DEGLI EFFETTI: IL PONTE VERSO LA SOLUZIONE
L’importanza della funzione strumentale emerge chiaramente dall’articolo 23, comma 2, lettera b) del Codice della Crisi, che prevede la possibilità di chiedere l’omologazione di un accordo di ristrutturazione dei debiti ad efficacia estesa con percentuali ridotte.
La percentuale del 75% richiesta per l’estensione degli effetti ai creditori non aderenti si riduce al 60% quando il raggiungimento dell’accordo risulta dalla relazione finale dell’esperto o se la domanda di omologazione è proposta nei 60 giorni successivi.
Come confermato dal Tribunale di Parma, “ai fini dell’estensione degli effetti dell’accordo ai creditori non aderenti, quando il raggiungimento dell’accordo risulta dalla relazione finale dell’esperto della composizione negoziata, la percentuale di adesione richiesta è ridotta al 60% ai sensi dell’art. 23, comma II, CCII”.
🔄 CARATTERE IBRIDO DEGLI ACCORDI
Gli accordi di ristrutturazione ad efficacia estesa rappresentano uno strumento ibrido che combina elementi contrattuali (formazione del consenso ed efficacia) ed elementi concorsuali (estensione degli effetti in deroga agli articoli 1372 e 1411 del Codice civile).
La Corte d’Appello di Bologna ha precisato che la riduzione della percentuale dal 75% al 60% opera quando il raggiungimento dell’accordo risulta dalla relazione dell’esperto della composizione negoziata, confermando l’efficacia di questo approccio integrato.
📊 CONFERME GIURISPRUDENZIALI
La giurisprudenza di merito ha consolidato l’orientamento favorevole a questo strumento. Il Tribunale di Salerno ha chiarito che negli accordi ad efficacia estesa trova applicazione anche il cram-down fiscale, mentre il Tribunale di Lucca ha confermato la possibilità di configurare continuità aziendale diretta anche attraverso la revoca dello stato di liquidazione e la ripresa dell’attività commerciale.
💡 CONCLUSIONE
L’epilogo più naturale della funzione strumentale della composizione negoziata è l’approdo a un accordo di ristrutturazione ad efficacia estesa con percentuali ridotte, rappresentando il ponte ideale tra la composizione negoziata e la regolazione definitiva della crisi d’impresa.
Questo strumento dimostra come il legislatore abbia saputo cogliere le esigenze della prassi, creando un sistema integrato che valorizza il ruolo dell’esperto e facilita il raggiungimento di soluzioni condivise per il superamento delle situazioni di crisi aziendale.
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